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Unità di ricerca in Ricerche narrative e processi di sviluppo

La ricerca ME.NA.ME. (Memoria-Narrazione-Memoria)

La metodologia di ricerca ME.NA.ME. (MEmoria, NArrazione, MEmoria) è nata dal presupposto teorico secondo il quale memoria autobiografica e narrazione autobiografica non sono la stessa cosa. Narrare un ricordo, infatti, implica che esso passi da interna rappresentazione a formato "esteriorizzato", diretto verso gli altri, in un formato, che come direbbe Vygotsky (1965) è il "linguaggio per gli altri". Questo passaggio comporta che le memorie assumano una nuova funzione: semantica, pragmatica e comunicativa. In breve le narrazioni autobiografiche trasformano i ricordi autobiografici e li rendono degli artefatti culturali. Le domanda che sorgono da questa breve premessa teorica e che poi hanno spinto alla progettazione di questo impianto di ricerca, sono le seguenti: queste trasformazioni hanno degli effetti sulla memoria autobiografica? Il modo in cui il ricordo è stato raccontato (narrazione autobiografica) cambia, in qualche modo, il ricordo autobiografico?

Alla luce di questi quesiti è nato il progetto ME.NA.ME., che ha l'ambizione di isolare memoria autobiografica e narrazione autobiografica con lo scopo di indagare se la narrazione effettivamente modica la memoria, come questo avviene, con che intensità e in che condizioni e contesti. L'intento del progetto ME.NA.ME. non solo è di tipo teorico ma intende mettere in luce i risvolti ciclinico-applicativi dell'utilizzo della narrazione nei diversi contesi di aiuto alla persona.

Nella procedure ME.NA.ME. in un primo momento viene chiesto ai partecipanti di completare un Memory Fluency Test (MFT), un compito, nel quale, in 3 minuti di tempo si chiede ai partecipanti di elencare, con un breve titolo, tutti i ricordi che affiorano alla mente su un determinato periodo di vita e di attribuire ad ogni ricordo una o più emozioni da quelle previste da Ekman (1999). In un secondo momento i partecipanti sono invitati a scegliere un ricordo, narrarlo secondo la modalità prevista, scritta o orale, e in seguito attribuirvi una o più emozioni. Questa fase nei diversi studi è stata variata a seconda degli intenti di ricerca. Nella terza fase i partecipanti ripetono il MFT e attribuiscono nuovamente al ricordo una o più emozioni.

Questo protocollo permette di esaminare la memoria prima e dopo la narrazione e dunque di verificare gli effetti della narrazione su di essa, con una particolare attenzione alle emozioni, che sono tra l'altro, un sensibile indicatore del cambiamento nei ricordi (Conway, 2005).

 
ultimo aggiornamento: 08-Nov-2017
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